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Panoramica del webhook di Acrobat Sign

Guida di Adobe Acrobat Sign

Novità

  1. Note sulla pre-release
  2. Note sulla versione
  3. Notifiche importanti

Introduzione

  1. Guida introduttiva per gli amministratori
  2. Guida introduttiva per gli utenti
  3. Per gli sviluppatori
  4. Libreria tutorial video
  5. Domande frequenti

Amministrazione

  1. Panoramica su Admin Console
  2. Gestione degli utenti
    1. Aggiunta di utenti
      1. Aggiungere un utente
      2. Aggiungere più utenti alla volta
      3. Aggiungere utenti dalla directory
      4. Aggiungere utenti da Microsoft Azure Active Directory
    2. Creare utenti con funzioni specifiche
      1. Account tecnici: basati su API
      2. Account di servizio: gestiti manualmente
    3. Verificare la presenza di utenti con errori di provisioning
    4. Modificare il nome/l’indirizzo e-mail
    5. Modificare l’iscrizione a un gruppo di un utente
    6. Modificare l’iscrizione a un gruppo di un utente tramite l’interfaccia del gruppo
    7. Promuovere un utente a un ruolo di amministratore
    8. Tipi di identità utente e SSO
    9. Cambiare l’identità utente
    10. Autenticare gli utenti con Microsoft Azure
    11. Autenticare gli utenti con la Federazione Google
    12. Profili di prodotti
    13. Esperienza di accesso
  3. Impostazioni account/gruppo
    1. Panoramica delle impostazioni
    2. Impostazioni generali
      1. Livello e ID account
      2. Nuova esperienza del destinatario
      3. Flussi di lavoro per firma autonoma
      4. Invia in modalità collettiva
      5. Moduli web
      6. Flussi di lavoro di invio personalizzati
      7. Flussi di lavoro Power Automate
      8. Documenti libreria
      9. Raccogliere i dati modulo con gli accordi
      10. Visibilità limitata dei documenti
      11. Allegare una copia PDF dell’accordo firmato 
      12. Includere un collegamento nell’e-mail
      13. Includere un’immagine nell’e-mail
      14. Denominazione dei file allegati alle e-mail
      15. Allegare report di audit ai documenti
      16. Unire più documenti in uno solo
      17. Scarica documenti singoli
      18. Caricare un documento firmato
      19. Delega per utenti nel mio account
      20. Consentire la delega ai destinatari esterni
      21. Autorizzazione a firmare
      22. Autorizzazione a inviare
      23. Autorizzazione all’aggiunta di sigilli elettronici
      24. Impostare un fuso orario predefinito
      25. Impostare un formato data predefinito
      26. Utenti in più gruppi
        1. Aggiornare per utilizzare la funzione Utenti in più gruppi
      27. Autorizzazioni amministratore gruppo
      28. Sostituzione del destinatario
      29. Report di audit
        1. Panoramica
        2. Consentire l’accesso non autenticato alla pagina di verifica delle transazioni
        3. Includere promemoria
        4. Includere eventi di visualizzazione
        5. Includere numero di pagine/allegati dell’accordo
      30. Piè di pagina transazione
      31. Messaggi e assistenza nel prodotto
      32. PDF accessibili
      33. Nuova esperienza di creazione
      34. Cliente nel settore sanitario
    3. Configurazione dell’account
      1. Aggiungere un logo
      2. Personalizzare nome host/URL dell’azienda    
      3. Aggiungere il nome dell’azienda
      4. Reindirizzamento URL post-accordo
    4. Preferenze firma
      1. Firme formattate correttamente
      2. Consentire ai destinatari di firmare
      3. I firmatari possono cambiare il nome
      4. Consentire ai destinatari di usare la propria firma salvata
      5. Personalizzare le Condizioni d'uso e l’Informativa cliente
      6. Guida per i destinatari ai campi del modulo
      7. Riavvia il flusso di lavoro dell’accordo
      8. Rifiuto di firmare
      9. Consentire flussi di lavoro con timbri
      10. Chiedere ai firmatari di fornire il proprio Titolo o Azienda
      11. Consentire ai firmatari di stampare e apporre una firma manuale
      12. Mostrare i messaggi durante la firma elettronica
      13. Chiedere ai firmatari di creare la firma con un dispositivo mobile
      14. Richiedere indirizzo IP dei destinatari
      15. Escludere il nome dell’azienda e il titolo dai timbri di partecipazione
    5. Firme digitali
      1. Panoramica
      2. Scaricare e firmare con Acrobat
      3. Firmare con le firme cloud
      4. Includere metadati per provider dell’identità
      5. Provider per la firma cloud con restrizioni
    6. Sigilli elettronici
    7. Identità digitale
      1. Gateway di identità digitale
      2. Criterio di verifica identità
    8. Impostazioni report
      1. Nuova esperienza per i report
      2. Impostazioni per report Classic
    9. Impostazioni di protezione
      1. Impostazioni Single Sign-on
      2. Impostazioni Ricordami
      3. Criterio password di accesso
      4. Forza password di accesso
      5. Durata sessione Web
      6. Tipo cifratura PDF
      7. API
      8. Accesso a informazioni su utenti e gruppi
      9. Intervalli IP consentiti
      10. Condivisione account
      11. Permessi di condivisione account
      12. Controlli di condivisione accordi
      13. Verifica identità firmatario
      14. Password per firma accordo
      15. Forza password del documento
      16. Blocca firmatari tramite geolocalizzazione
      17. Autenticazione tramite telefono
      18. Autenticazione basata su conoscenza (KBA)
      19. Consentire estrazione pagina
      20. Scadenza del link del documento
      21. Caricare un certificato client per webhook/richiamata
      22. Marca temporale
    10. Impostazioni di invio
      1. Mostrare la pagina Invia dopo l’accesso
      2. Richiedere il nome del destinatario all’invio
      3. Bloccare i valori dei nomi per gli utenti noti
      4. Ruoli destinatario consentiti
      5. Consentire e-Witnesses
      6. Gruppi di destinatari
      7. Cc
      8. Accesso dei destinatari agli accordi
      9. Campi obbligatori
      10. Creazione di documenti allegati
      11. Appiattisci i campi
      12. Modificare gli accordi
      13. Nome dell’accordo
      14. Lingue
      15. Messaggi privati
      16. Tipi di firma consentiti
      17. Promemoria
      18. Protezione con password di documenti firmati
      19. Invia notifica di invio accordo tramite
      20. Opzioni di identificazione firmatari
        1. Panoramica
        2. Password per firma
        3. Password monouso tramite e-mail
        4. Autenticazione Acrobat Sign
        5. Autenticazione tramite telefono
        6. Firma digitale basata su cloud
        7. Autenticazione basata su conoscenza
        8. Documento di identità
        9. Report identità firmatario
      21. Protezione contenuti
      22. Abilitare transazioni Notarize
      23. Scadenza documento
      24. Mostrare l’anteprima, posizionare le firme e aggiungere campi
      25. Ordine di firma
      26. Liquid Mode
      27. Controlli per flusso di lavoro personalizzato
      28. Opzioni di caricamento per la pagina di firma elettronica
      29. Reindirizzamento URL di conferma post-firma
    11. Modelli messaggio
    12. Impostazioni Bio-Pharma
      1. Panoramica
      2. Richiedere l’autenticazione dell’identità
      3. Motivi di firma
    13. Integrazione flusso di lavoro
    14. Impostazioni autenticazione
    15. Integrazione per pagamenti
    16. Messaggi per firmatari
    17. Impostazioni SAML
      1. Configurazione SAML
      2. Installare Microsoft Active Directory Federation Service
      3. Installare Okta
      4. Installare OneLogin
      5. Installare Oracle Identity Federation
    18. Governance dei dati
    19. Impostazioni marca temporale
    20. Archivio esterno
    21. Lingue account
    22. Impostazioni e-mail
      1. Immagini di intestazione/piè di pagina e-mail
      2. Consentire piè di pagina e-mail per singoli utenti
      3. Personalizzare l’e-mail Richiesta di firma
      4. Personalizzare i campi A e Cc
      5. Abilitare le notifiche senza collegamento
      6. Personalizzare i modelli e-mail
    23. Migrazione da echosign.com ad adobesign.com
    24. Configurare le opzioni per i destinatari
  4. Linee guida per i requisiti normativi
    1. Accessibilità
      1. Conformità alle norme di accessibilità
      2. Creare moduli accessibili con Acrobat desktop
      3. Creare moduli AcroForm accessibili
    2. HIPAA
    3. GDPR
      1. Panoramica sul GDPR
      2. Redigere un utente
      3. Redigere gli accordi di un utente    
    4. 21 CFR parte 11 ed EudraLex Annex 11
      1. Pacchetto di convalida 21 CRF parte 11
      2. Manuale 21 CFR ed EudraLex Annex 11
      3. Analisi delle responsabilità condivise
    5. Clientela del settore sanitario
    6. Supporto IVES
    7. Accordi di “archiviazione”
    8. Considerazioni UE/Regno Unito
      1. Operazioni transfrontaliere UE/Regno Unito e eIDAS
      2. Requisiti HMLR per atti firmati elettronicamente
      3. L’impatto della Brexit sulle leggi relative alla firma elettronica nel Regno Unito
  5. Download di accordi in modalità collettiva
  6. Richiedere il proprio dominio 
  7. Collegamenti Segnala abuso

Inviare, firmare e gestire gli accordi

  1. Opzioni destinatari
    1. Annullare un promemoria tramite e-mail
    2. Opzioni disponibili nella pagina di firma elettronica
      1. Panoramica della pagina di firma elettronica
      2. Aprire per leggere l’accordo senza campi
      3. Rifiutare di firmare un accordo
      4. Delegare autorizzazioni di firma
      5. Riavviare l’accordo
      6. Scaricare un file PDF dell’accordo
      7. Visualizzare la cronologia dell’accordo
      8. Visualizzare i messaggi dell’accordo
      9. Convertire una firma elettronica in una manuale
      10. Convertire una firma da manuale a elettronica
      11. Aggiungere i campi modulo
      12. Cancellare i dati dai campi modulo
      13. Navigazione e ingrandimento della pagina Firma elettronica
      14. Cambiare la lingua utilizzata nelle informazioni e negli strumenti per gli accordi
      15. Rivedere le note legali
      16. Regolare le preferenze dei cookie Acrobat Sign
  2. Inviare gli accordi  
    1. Panoramica sulla pagina Invia
    2. Inviare un accordo solo a se stessi
    3. Inviare un accordo agli altri
    4. Firme manuali
    5. Ordine di firma del destinatario
    6. Invia in modalità collettiva
      1. Panoramica della funzione Invia in modalità collettiva
      2. Invio in modalità collettiva: configurare un modello principale
      3. Invio in modalità collettiva: configurare un file CSV
      4. Annullare una transazione per l’invio in modalità collettiva
      5. Aggiungere promemoria all’invio in modalità collettiva
      6. Reporting per Invia in modalità collettiva
  3. Authoring dei campi nei documenti
    1. Ambiente di authoring in-app
      1. Rilevamento automatico dei campi
      2. Trascinare i campi utilizzando l’ambiente di authoring
      3. Assegnare i campi modulo ai destinatari
      4. Ruolo di precompilazione
      5. Applicare campi con un modello per campi riutilizzabili
      6. Trasferire i campi in un nuovo modello libreria
      7. Ambiente di authoring aggiornato durante l’invio degli accordi
    2. Creare moduli e tag di testo
    3. Creare moduli con Acrobat (AcroForms)
      1. Creazione di AcroForm
      2. Creazione di file PDF accessibili
    4. Campi
      1. Tipi di campi
        1. Tipi di campi comuni
        2. Immagini in linea
        3. Immagini del timbro
      2. Aspetto del contenuto dei campi
      3. Convalide dei campi
      4. Valori dei campi nascosti
      5. Impostazione delle condizioni Mostra/Nascondi
      6. Campi calcolati
    5. Domande frequenti sull’authoring
  4. Firmare gli accordi
    1. Firmare gli accordi ricevuti
    2. Compila e firma
    3. Firma autonoma
  5. Gestire gli accordi
    1. Panoramica della pagina Gestisci
    2. Delegare gli accordi
    3. Sostituire i destinatari
    4. Limitare la visibilità del documento
    5. Annullare un accordo
    6. Creare nuovi promemoria
    7. Revisione dei promemoria
    8. Annullare un promemoria
    9. Accedere ai flussi Power Automate
    10. Altre azioni...
      1. Come funziona la ricerca
      2. Visualizzare un accordo
      3. Creare un modello da un accordo
      4. Nascondere/Mostrare gli accordi nella visualizzazione
      5. Caricare un accordo firmato
      6. Modificare i file e i campi di un accordo inviato
      7. Modificare il metodo di autenticazione di un destinatario
      8. Aggiungere o modificare una data di scadenza
      9. Aggiungere una nota a un accordo
      10. Condividere un singolo accordo
      11. Annullare la condivisione di un accordo
      12. Scaricare un singolo accordo
      13. Scaricare i singoli file di un accordo
      14. Scaricare il report di audit di un accordo
      15. Scaricare il contenuto dei campi di un accordo
  6. Report di audit
  7. Rapporti ed esportazioni di dati
    1. Panoramica
    2. Concedere agli utenti l’accesso al reporting
    3. Grafici del report
      1. Creare un nuovo report
      2. Report degli accordi
      3. Report sulle transazioni
      4. Impostazioni report di attività
      5. Modificare un report
    4. Esportazioni di dati
      1. Creare una nuova esportazione di dati
      2. Esportazione di dati da moduli web
      3. Modificare un’esportazione di dati
      4. Aggiornare il contenuto dell’esportazione di dati
      5. Scaricare l’esportazione di dati
    5. Rinominare un report o un’esportazione
    6. Duplicare un report o un’esportazione
    7. Pianificare un report o un’esportazione
    8. Eliminare un report o un’esportazione
    9. Verificare l’utilizzo delle transazioni

Funzionalità e flussi di lavoro avanzati per gli accordi

  1. Moduli web
    1. Creare un modulo web
    2. Modificare un modulo web
    3. Abilitare/Disabilitare un modulo web
    4. Nascondere/Mostrare un modulo Web
    5. Trovare l’URL o il codice script
    6. Precompilare i campi dei moduli web con i parametri URL
    7. Salvare un modulo Web da completare in un secondo momento
    8. Ridimensionare un modulo web
  2. Modelli riutilizzabili (Modelli libreria) 
    1. Moduli per la Pubblica amministrazione degli Stati Uniti nella libreria Acrobat Sign
    2. Creare un modello libreria
    3. Modificare il nome di un modello libreria
    4. Modificare il tipo di un modello libreria
    5. Modificare il livello di autorizzazione di un modello libreria
    6. Copiare, modificare e salvare un modello condiviso
    7. Scaricare i dati dei campi aggregati per un modello libreria
  3. Trasferire la proprietà dei moduli web e dei modelli libreria
  4. Flussi di lavoro Power Automate
    1. Panoramica dell’integrazione Power Automate e diritti inclusi
    2. Abilitare l’integrazione di Power Automate
    3. Azioni nel contesto sulla pagina Gestisci
    4. Tracciare l’utilizzo di Power Automate
    5. Creare un nuovo flusso (esempi)
    6. Trigger utilizzati per i flussi
    7. Importazione di flussi dall’esterno di Acrobat Sign
    8. Gestire i flussi
    9. Modificare i flussi
    10. Condividere i flussi
    11. Disabilitare o abilitare i flussi
    12. Eliminare i flussi
    13. Modelli utili
      1. Solo per l’amministratore
        1. Salvare tutti i documenti completati in SharePoint
        2. Salvare tutti i documenti completati in OneDrive for Business
        3. Salvare tutti i documenti completati in Google Drive
        4. Salvare tutti i documenti completati in DropBox
        5. Salvare tutti i documenti completati in Box
      2. Archiviazione dell’accordo
        1. Salvare i documenti completati in SharePoint
        2. Salvare i documenti completati in One Drive for Business
        3. Salvare i documenti completati in Google Drive
        4. Salvare i documenti completati in Dropbox
        5. Salvare i documenti completati in Box
      3. Archiviazione del modulo web dell’accordo
        1. Salvare i documenti dei moduli web completati nella libreria di SharePoint
        2. Salvare i documenti dei moduli web completati in OneDrive for Business
        3. Salvare i documenti completati in Google Drive
        4. Salvare i documenti dei moduli web completati in Box
      4. Estrazione dati dall’accordo
        1. Estrarre i dati del campo modulo dal documento firmato e aggiornare un foglio Excel
      5. Notifiche per l’accordo
        1. Inviare notifiche e-mail personalizzate con i contenuti dell’accordo e l’accordo firmato
        2. Ricevere le notifiche di Adobe Acrobat Sign in un canale Teams
        3. Ricevere le notifiche di Adobe Acrobat Sign in Slack
        4. Ricevere le notifiche di Adobe Acrobat Sign in Webex
      6. Generazione degli accordi
        1. Generare un documento da modulo Power App e modello Word e inviarlo per la firma
        2. Generare un accordo da un modello Word in OneDrive e ottenere la firma
        3. Generare un accordo per la riga Excel selezionata, inviarlo per revisione e firma
  5. Flussi di lavoro di invio personalizzati
    1. Panoramica del flusso di lavoro di invio personalizzato
    2. Creazione di un nuovo flusso di lavoro di invio
    3. Modificare un flusso di lavoro di invio
    4. Attivare o disattivare un flusso di lavoro di invio
    5. Inviare un accordo con un flusso di lavoro di invio
  6. Condividere utenti e accordi
    1. Condividere un utente
    2. Condividere gli accordi

Integrazione con altri prodotti

  1. Panoramica delle integrazioni di Acrobat Sign 
  2. Acrobat Sign per Salesforce
  3. Acrobat Sign per Microsoft
    1. Acrobat Sign per Microsoft 365
    2. Acrobat Sign per Outlook
    3. Acrobat Sign per Word/PowerPoint
    4. Acrobat Sign per Teams
    5. Acrobat Sign per Microsoft PowerApps e Power Automate
    6. Connettore Acrobat Sign per Microsoft Search
    7. Acrobat Sign per Microsoft Dynamics
    8. Acrobat Sign per Microsoft SharePoint
  4. Altre integrazioni
    1. Acrobat Sign per ServiceNow
    2. Acrobat Sign per HR ServiceNow
    3. Acrobat Sign per SAP SuccessFactors
    4. Acrobat Sign per Workday
    5. Acrobat Sign per NetSuite
    6. Acrobat Sign per VeevaVault
    7. Acrobat Sign per Coupa BSM Suite
  5. Integrazioni gestite dai partner
  6. Come ottenere una chiave di integrazione

Acrobat Sign per sviluppatori

  1. API REST 
    1. Documentazione sui metodi
    2. SDK/Guida per gli sviluppatori
    3. Domande frequenti sulle API
  2. Webhook
    1. Panoramica del webhook
    2. Configurare un nuovo webhook
    3. Visualizzare o modificare un webhook
    4. Disattivare o riattivare un webhook
    5. Eliminare un webhook
    6. Certificati SSL bidirezionali
    7. Webhook nell’API

Supporto e risoluzione dei problemi

  1. Risorse di Assistenza clienti
  2. Risorse per Enterprise Customer Success

Panoramica

Un webhook è una richiesta HTTPS definita dall’utente che viene attivata quando si verifica un evento di abbonamento nel sito di origine (Adobe Acrobat Sign in questo caso).

In pratica, un webhook non è altro che un servizio REST che accetta dati o flussi di dati.

I webhook sono pensati per la comunicazione service-to-service in un Modello PUSH.

Quando viene attivato un evento di abbonamento, Acrobat Sign crea un POST HTTPS con un corpo JSON e lo invia all’URL specificato.

Prima di configurare i webhook, assicurati che la tua rete accetti gli intervalli IP necessari per la funzionalità.

 

I webhook offrono numerosi vantaggi rispetto al precedente metodo di richiamata, tra cui:

  • Gli amministratori possono abilitare i propri webhook senza dover coinvolgere il supporto di Acrobat Sign per indicare l’URL di richiamata
  • I webhook sono migliori in termini di “freschezza” dei dati, efficienza della comunicazione e sicurezza. Nessuna votazione richiesta
  • I webhook consentono facilmente diversi livelli di ambito (Account/Gruppo/Utente/Risorsa). 
  • I webhook sono una soluzione API più moderna, che consente una configurazione più semplice per applicazioni moderne
  • È possibile configurare più webhook per ambito (Account/Gruppo/Utente/Risorsa) in cui le richiamate devono essere univoche.
  • I webhook consentono di restituire la selezione dei dati, in cui le richiamate sono una soluzione “tutto o niente”
  • È possibile configurare i metadati trasportati con un webhook (di base o dettagliato)
  • I webhook sono molto più facili da creare, modificare o disabilitare in base alle esigenze, poiché l’interfaccia utente è interamente sotto il controllo dell’amministratore.
Nota:

Questo documento è incentrato principalmente sull’interfaccia utente dei webhook nell’applicazione web Acrobat Sign (in precedenza Adobe Sign).

Gli sviluppatori alla ricerca di dettagli API possono trovare ulteriori informazioni qui:

Prerequisiti

È necessario consentire intervalli IP per webhook tramite la sicurezza di rete affinché il servizio funzioni.

Il servizio URL di richiamata precedente in REST v5 utilizza gli stessi intervalli IP del servizio webhook.

Gli amministratori possono accedere ad Adobe Admin Console per aggiungere gli utenti. Una volta effettuato l’accesso, accedi al menu dell’amministratore e scorri verso il basso fino a Webhook.

Come utilizzare questa funzionalità

Gli amministratori dovranno prima disporre di un servizio webhook, in grado di accettare il push in entrata da Acrobat Sign. In merito, ci sono numerose opzioni e fino a quando il servizio può accettare richieste POST e GET, il webhook andrà a buon fine.

Una volta installato il servizio, un amministratore di Acrobat Sign può creare un nuovo webhook dall'interfaccia Webhook nel menu Account del sito Acrobat Sign.

Gli amministratori possono configurare il webhook per attivare gli eventi Accordo, Moduli Web (Widget) o Invio in modalità collettiva (MegaSign). La risorsa Modello libreria (Documento libreria) può anche essere configurata tramite l’API.

L’ambito del webhook può includere l’intero account o i singoli gruppi tramite l’interfaccia di amministrazione. L'API consente una maggiore granularità attraverso la selezione degli ambiti UTENTE o RISORSA.

Il tipo di dati che vengono inviati all’URL è configurabile e può includere informazioni sull’accordo, sul partecipante, sul documento e così via.

Una volta configurato e salvato il webhook, Acrobat Sign trasmetterà un nuovo oggetto JSON all’URL definito ogni volta che l’evento di abbonamento viene attivato. Non è necessaria alcuna modifica in corso del webhook, a meno che non si desideri modificare i criteri di attivazione dell’evento o il payload JSON.

Verifica dell’intento dell’URL del webhook

Prima di registrare correttamente un webhook, Acrobat Sign verifica che l’URL del webhook indicato nella richiesta di registrazione sia effettivamente in grado di ricevere notifiche. A questo scopo, quando Acrobat Sign riceve una nuova richiesta di registrazione del webhook, effettua prima una richiesta di verifica all’URL del webhook. Questa richiesta di verifica è un GET HTTPS inviato all'URL del webhook. Questa richiesta ha un'intestazione HTTP personalizzata X-AdobeSign-ClientId. Il valore in questa intestazione viene impostato sull’ID client (ID applicazione) dell’applicazione API che richiede di creare/registrare il webhook. Per registrare correttamente un webhook, il relativo URL deve rispondere a questa richiesta di verifica con un codice di risposta 2XX E, inoltre, DEVE restituire lo stesso valore di ID client in uno dei due modi seguenti:

  • In un’intestazione di risposta X-AdobeSign-ClientId. Si tratta della stessa intestazione trasmessa nella richiesta, inclusa anche nella risposta.
  • Oppure nel corpo della risposta JSON con chiave xAdobeSignClientId. Il suo valore corrisponde all’ID client inviato nella richiesta.

Il webhook sarà registrato correttamente solo su risposta corretta (codice di risposta 2XX) e convalida dell'ID client sia nell'intestazione che nel corpo della risposta. Lo scopo di questa richiesta di verifica è dimostrare che l’URL del webhook desidera effettivamente ricevere notifiche su tale URL. Se hai inserito involontariamente l’URL errato, questo non risponderà correttamente alla verifica della richiesta di intento e Acrobat Sign non invierà alcuna notifica a tale URL. Inoltre, l’URL del webhook può anche convalidare la ricezione di notifiche solo attraverso i webhook registrati da una specifica applicazione. Questo può essere fatto convalidando l’ID client dell’applicazione approvata nell'intestazione X-AdobeSign-ClientId. Se l’URL del webhook non riconosce l’ID client, NON DEVE rispondere con il codice di risposta positivo e Acrobat Sign farà in modo che l’URL non sia registrato come webhook.

La verifica della chiamata all’URL del webhook verrà effettuata nei seguenti casi:

  • Registrazione webhook: se la verifica della chiamata all’URL del webhook ha esito negativo, il webhook non verrà creato.
  • Aggiornamento webhook: da INATTIVO a ATTIVO: se la verifica della chiamata all’URL del webhook ha esito negativo, lo stato del webhook non verrà modificato in ATTIVO.

Come rispondere a una notifica webhook

Acrobat Sign esegue una verifica implicita dell’intento in ogni richiesta di notifica webhook inviata all’URL del webhook. Pertanto, ogni richiesta HTTPS di notifica webhook contiene anche l’intestazione HTTP personalizzata X-AdobeSign-ClientId. Il valore di questa intestazione è l’ID client (ID applicazione) dell’applicazione che ha creato il webhook. Considereremo l’avvenuto recapito della notifica webhook se, e solo se, viene restituita una risposta di esito positivo (codice di risposta 2XX) e viene inviato l’ID client nell’intestazione HTTP (X-AdobeSign-ClientId) oppure in un corpo della risposta JSON con chiave xAdobeSignClientId e con il valore dello stesso ID client. In caso contrario, riproveremo a recapitare la notifica all’URL del webhook fino a quando non saranno esauriti i tentativi.

Come indicato in precedenza, il valore dell’intestazione 'X-AdobeSign-ClientId' che è inclusa in ogni richiesta di notifica da Sign (id client) deve essere ripetuto in una delle seguenti modalità:

1. Intestazione HTTP X-AdobeSign-ClientId e lo stesso valore di questo ID client

Esempio di codice Javascript per recuperare l’ID client, convalidarlo e quindi restituirlo nell’intestazione della risposta

// Recupero id client

var clientid = request.headers['X-ADOBESIGN-CLIENTID'];

 

//Esegui convalida

if (clientid ==="BGBQIIE7H253K6") //sostituisci 'BGBQIIE7H253K6' con l’id client dell’applicazione con cui si crea il webhook

{

    //Restituisce nell’intestazione della risposta

    response.headers['X-AdobeSign-ClientId'] = clientid;

    response.status = 200;  // valore predefinito

}

Esempio di codice PHP per recuperare l’ID client, convalidarlo e restituirlo nell’intestazione della risposta

<?php

// Recupero id client

$clientid = $_SERVER['HTTP_X_ADOBESIGN_CLIENTID'];

//Esegui convalida

if($clientid == "BGBQIIE7H253K6") //sostituisci 'BGBQIIE7H253K6' con l’ID client dell’applicazione con cui si crea il webhook

{

    //Restituisce nell’intestazione della risposta

   header("X-AdobeSign-ClientId:$clientid");

   header("HTTP/1.1 200 OK"); // valore predefinito

}

?>


2. Il corpo della risposta JSON con chiave xAdobeSignClientId e con lo stesso valore dell’ID client

Esempio di codice Javascript per recuperare l’ID client, convalidarlo e restituirlo nel corpo della risposta

// Recupero id client

var clientid = request.headers['X-ADOBESIGN-CLIENTID'];

 

 

//Esegui convalida

if (clientid ==="BGBQIIE7H253K6") //sostituisci 'BGBQIIE7H253K6' con l’id client dell’applicazione con cui si crea il webhook

{

    var responseBody = {

                         "xAdobeSignClientId" : clientid // Restituisce l’ID client nel corpo

                       };

    response.headers['Content-Type'] = 'application/json';

    response.body = responseBody;

    response.status = 200;

}

Esempio di codice PHP per recuperare l’ID client, convalidarlo e restituirlo nel corpo della risposta

<?php

// Recupero id client

$clientid = $_SERVER['HTTP_X_ADOBESIGN_CLIENTID'];

//Esegui convalida

if($clientid == "BGBQIIE7H253K6") //sostituisci 'BGBQIIE7H253K6' con l’ID client dell’applicazione con cui si crea il webhook

{

   //Restituisce nel corpo della risposta

   header("Content-Type: application/json");

   $body = array('xAdobeSignClientId' => $clientid);

   echo json_encode($body);

   header("HTTP/1.1 200 OK"); // valore predefinito

}

?>

Esempio di corpo JSON della risposta

{

    "xAdobeSignClientId": "BGBQIIE7H253K6"

}

Prerequisiti

Avrai bisogno di:

  1. Un account Microsoft con licenza per la creazione di applicazioni di Funzioni di Azure
  2. Un’applicazione di Funzioni di Azure esistente: puoi crearne una visitando https://docs.microsoft.com/it-it/azure/azure-functions/functions-create-first-azure-function 
  3. Conoscenza di base di JavaScript, per comprendere e scrivere il codice in qualsiasi lingua

Procedura per creare un trigger di Funzioni di Azure che funga da webhook di Acrobat Sign

Per creare una funzione trigger HTTP Javascript:

1. Accedi tramite il tuo account Microsoft https://portal.azure.com/

2. Apri l’applicazione di Funzioni di Azure visualizzata nella scheda App per le funzioni.

Vai alle app per le funzioni in Azure

Si apre l’elenco delle applicazioni di Funzioni di Azure:

3. Scegli l’applicazione in cui creare la nuova funzione

4. Per creare una nuova funzione di Azure, fai clic sul pulsante Crea (+)

Crea una funzione di Azure

 

5. Seleziona Webhook e API come scenario e Javascript come lingua

6. Fai clic su Creare questa funzione

Viene creata una nuova funzione che ha la capacità di gestire una richiesta API in ingresso.

Aggiungere la logica per registrare il webhook di Acrobat Sign

Prima di registrare un webhook, Acrobat Sign verifica che l’URL del webhook indicato nella richiesta di registrazione sia effettivamente in grado di ricevere notifiche. A questo scopo, quando Acrobat Sign riceve una nuova richiesta di registrazione del webhook, inizialmente effettua una richiesta di verifica all’URL del webhook. Questa richiesta di verifica è del tipo GET HTTPS e viene inviata all’URL del webhook con un’intestazione HTTP personalizzata X-AdobeSign-ClientId. In questa intestazione, il valore viene impostato sull’ID client dell’applicazione che richiede di creare/registrare il webhook. Per registrare un webhook, l’URL corrispondente deve rispondere a questa richiesta di verifica con un codice di risposta 2XX. Inoltre, l’URL può restituire lo stesso valore dell’ID client con una delle seguenti modalità.

Sono disponibili due opzioni:


Opzione 1: passare l’ID client a X-AdobeSign-ClientId come intestazione della risposta

Passare X-AdobeSign-ClientId nell’intestazione della risposta. Si tratta della stessa intestazione trasmessa nella richiesta, che viene ripetuta nella risposta.

Sostituisci il file Index.js con il seguente snippet di codice:

Sostituisci il file index.js

module.exports = function (context, req) {

    var clientId = req.headers['x-adobesign-clientid'];

    // Verifica che il ClientID in ingresso sia autentico

    if (clientId === '123XXX456') {

        context.res = {

            // status: 200, /* Il valore predefinito è 200 */ // qualsiasi risposta 2XX è accettabile

            body: "Notifica accettata",

            headers : {

                'x-adobesign-clientid' : req.headers['x-adobesign-clientid']

            }

        };

    }

    else {

        context.res = {

            status: 400,

            body: "Opps!! Chiamata illegittima identificata"

        };

    }

    context.done();

};

 

Verifica il comportamento eseguendo una richiesta fittizia:

1. Fai clic sul pulsante Test nell’angolo all’estrema destra

2. Esegui la richiesta fittizia

Verifica la funzione

Anche se le intestazioni della risposta non sono visualizzate in alto, puoi osservarle in modo fittizio tramite postman/DHC o qualsiasi altro servizio.


Opzione 2: passa l’ID client nel corpo della risposta con la chiave xAdobeSignClientId

Nel corpo della risposta JSON con la chiave xAdobeSignClientId e con lo stesso valore dell’ID client che è stato inviato nella richiesta.

Sostituisci il file Index.js con il seguente snippet di codice:

Aggiorna il contenuto del file index.js

module.exports = function (context, req) {

    var clientId = req.headers['x-adobesign-clientid'];

    // Verifica che il ClientID in ingresso sia autentico

    if (clientId === '123XXX456') {

        context.res = {

            // status: 200, /* Il valore predefinito è 200 */ // qualsiasi risposta 2XX è accettabile

            body: {

                'xAdobeSignClientId' : clientId

            },

            headers : {

                'Content-Type' : 'application/json'

            }

        };

    }

    else {

        context.res = {

            status: 400,

            body: "Opps!! Chiamata illegittima identificata"

        };

    }

    context.done();

};

 

Verifica il comportamento eseguendo una richiesta fittizia

1. Fai clic sul pulsante Test nell’angolo all’estrema destra

2. Esegui la richiesta fittizia

Verifica la funzione

Nota che è previsto lo stesso comportamento di clientID quando l’URL Webhook riceve le notifiche POST. 


Pronto all’uso

Una volta verificato il comportamento, l’URL di webhook funziona in base agli standard di Acrobat Sign. Puoi aggiornare ulteriormente la logica personalizzata in base alle tue esigenze.

 

Ottieni l’URL della funzione

  • Fai clic su Ottieni URL funzione
Ottieni l’URL della funzione

 

Copia l’URL e utilizzalo per creare webhook in Acrobat Sign.

Copia l’URL della funzione

Creazione della funzione AWS Lambda

Per creare una funzione AWS Lambda, accedi alla Console di gestione AWS e seleziona il servizio AWS Lambda dall’elenco dei servizi.

  • Fai clic sull’opzione Create a Lambda function using “Author From Scratch”
  • Nella pagina Configure function, inserisci il nome funzione “lambdaWebhooks” e seleziona Node.js 4.3 come runtime
  • Per Role, scegli un ruolo esistente o creane uno nuovo dai modelli
    • Se hai scelto  Create new role from template(s), inserisci un nome di ruolo (ad es. role-lambda) e seleziona Simple Microservices permissions dall’elenco Policy templates
  • Fai clic sul pulsante Create function
Crea una funzione su AWS

  • Nella nuova pagina della funzione AWS lambda, seleziona “Edit code inline” come “Code entry type”, mantieni index.handler come handler.
  • Aggiungere la logica per registrare il webhook di Acrobat Sign

    Prima di registrare un webhook, Acrobat Sign verifica che l’URL del webhook indicato nella richiesta di registrazione sia effettivamente in grado di ricevere notifiche. A questo scopo, quando Acrobat Sign riceve una nuova richiesta di registrazione del webhook, inizialmente effettua una richiesta di verifica all’URL del webhook. Questa richiesta di verifica è del tipo GET HTTPS e viene inviata all’URL del webhook con un’intestazione HTTP personalizzata X-AdobeSign-ClientId. In questa intestazione, il valore viene impostato sull’ID client dell’applicazione che richiede di creare/registrare il webhook. Per registrare correttamente un webhook, l’URL relativo deve rispondere a questa richiesta di verifica con un codice di risposta 2XX E deve restituire lo stesso valore di ID client in uno dei due modi seguenti. Nota inoltre che è previsto lo stesso comportamento per clientID quando l’URL Webhook riceve le notifiche POST. 

    Segui uno dei due casi:

    Caso 1: passa l’ID client a X-AdobeSign-ClientId come intestazione della risposta

    •  Passa X-AdobeSign-ClientId nell’intestazione della risposta. Si tratta della stessa intestazione trasmessa nella richiesta, che viene ripetuta nella risposta.

      Snippet di codice
      Nel file index.js, sostituisci lo snippet di codice generato automaticamente con il codice seguente:

Esempio di codice JS del nodo per recuperare l’ID client, convalidarlo e quindi restituirlo nell’intestazione della risposta

exports.handler = function index(event, context, callback) {

  // Recupero id client

  var clientid = event.headers['X-AdobeSign-ClientId'];

 

  //Esegui convalida

  if (clientid =="BGBQIIE7H253K6") //Sostituisci 'BGBQIIE7H253K6' con l’ID client dell’applicazione con cui si crea il webhook

  {

    var response = {

        statusCode: 200,

        headers: {

            "X-AdobeSign-ClientId": clientid

        }

     };

   callback(null,response);

  }

  else {

   callback("Oops!! chiamata illegittima");

  }

}

 

Caso 2: passare l’ID client nel corpo della risposta con la chiave xAdobeSignClientId

Nel corpo della risposta JSON con la chiave xAdobeSignClientId e il valore relativo corrisponde all’ID client inviato nella richiesta dell’intestazione.

 

Snippet di codice

Sostituisci il file Index.js con quanto segue:

Esempio di codice JS del nodo per recuperare l’ID client, convalidarlo e quindi restituirlo nell’intestazione della risposta

exports.handler = function index(event, context, callback) {

 // Recupero id client

 var clientid = event.headers['X-AdobeSign-ClientId'];

  

 //Esegui convalida

 if (clientid =="BGBQIIE7H253K6") //Sostituisci 'BGBQIIE7H253K6' con l’ID client dell’applicazione con cui si crea il webhook

 {

   var responseBody = {

        xAdobeSignClientId : clientid

   };

     

    var response = {

        statusCode: 200,

        body: JSON.stringify(responseBody)

    };

 

   callback(null,response);

 }

 else {

   callback("Oops!! chiamata illegittima");

  }

}

Aggiorna il contenuto del file index.js

  • Salva la funzione. È stata creata la funzione Lambda e siamo quasi pronti a utilizzarla in un webhook in tempo reale.

 

Configurazione dell’API Gateway di AWS

Per rendere questo modulo pubblicamente accessibile tramite metodo HTTP, è necessario configurare API Gateway di AWS utilizzando la funzione precedentemente creata come backend per l’API.

Nella Console di gestione AWS, seleziona la proprietà API Gateway dai servizi AWS e fai clic sul pulsante Create API.

Configura il gateway API

  • Nella pagina Create new API, seleziona New API; quindi, in Name API, inserisci webhooks.
  • Fai clic sul pulsante Create API.
  • Dall’elenco a discesa Actions, seleziona l’opzione Create Resource.
  • Verifica l’opzione Configure as proxy resource e inserisci validate come Resource Name e {proxy+} in Resource Path.
  • Lascia deselezionata l’opzione Enable API Gateway CORS e fai clic sul pulsante Create Resource.
  • Mantieni selezionato Lambda Function Proxy come Integration type e, dall’elenco a discesa Lambda region, scegli l’area in cui è stata creata la funzione Lambda. Probabilmente si tratta della stessa area in cui stai creando API Gateway.
  • Inserisci validate nel campo Lambda Function, quindi fai clic sul pulsante Save.
  • Nella finestra a comparsa Add Permission to Lambda Function, seleziona OK.

Se tutti i passaggi precedenti sono stati eseguiti correttamente, verrà visualizzato qualcosa di questo tipo:

Metodo configurato

Implementare l’API

Il passaggio successivo prevede l’implementazione di questa API per renderla pronta all’utilizzo.

  • Nell’elenco a discesa Actions, seleziona Deploy API.
  • In Deployment stage, seleziona [New Stage]; quindi, in Stage name, inserisci prod (o un eventuale altro nome con cui desideri identificare questa fase).
  • Fai clic sul pulsante Deploy.

L’API è ora pronta per l’uso e il relativo URL di chiamata è riportato nella casella blu di seguito visualizzata:

Distribuisci l’API

Prendi nota di questo URL, perché dovrai inserirlo come URL di webhook in tempo reale.

Pronto all’uso

La procedura è terminata. Utilizza l’URL di cui sopra con “/{nodeJSfunctionName}” aggiunto come URL webhook nella richiesta API POST /webhooks. Una volta verificato il comportamento, l’URL del webhook funziona come da
standard di Acrobat Sign. Puoi aggiornare o aggiungere ulteriormente la logica di personalizzazione in base alle tue esigenze.

Attivazione e disattivazione

L’accesso alla funzione Webhook è attivato per impostazione predefinita per gli account di livello Enterprise.

Gli amministratori a livello di gruppo possono creare/controllare i webhook che operano solo all’interno del proprio gruppo.

L’accesso alla pagina Webhook si trova nella barra a sinistra del menu Amministratore.

Vai alla scheda Webhook

Limitazione della frequenza basata sulla concomitanza

Gli eventi di creazione e notifica di webhook (e richiamata) sono limitati nel numero di notifiche concomitanti che vengono attivamente consegnate al cliente dal sistema Acrobat Sign. Questo limite si applica all’account e include tutti i gruppi presenti al suo interno.
Questo tipo di limitazione della frequenza impedisce che un account mal progettato consumi una quantità sproporzionata di risorse del server, con conseguente impatto negativo su tutti gli altri clienti in quell’ambiente server.

Il numero di eventi concomitanti per account è stato calcolato per garantire che gli account con webhook funzionanti ricevano le notifiche nel più breve tempo possibile e che raramente si verifichino situazioni in cui le notifiche subiscano ritardi a causa di troppe richieste. Le soglie attuali sono:

Azione
(Evento)

Eventi
concorrenti
massimi

Descrizione

Creazione di webhook

10

Sono consentite al massimo 10 richieste di creazione simultanee di webhook per account.
Le richieste che superano questo limite generano un codice di risposta 429 TOO_MANY_REQUESTS.

Notifica webhook/richiamata

30

Sono consentite al massimo 30 notifiche simultanee di webhook e richiamata per account.
Le notifiche che superano questo limite verranno ritentate in base al backoff esponenziale fino al loro recapito.

Best practice

  • Per limitare il numero di richieste HTTPS al server, puoi abbonarti a specifici eventi: più specifici sono i webhook, meno volume sarà necessario esaminare.
  • Resistente ai duplicati: se disponi di più app che condividono lo stesso URL del webhook e lo stesso utente è mappato su ciascuna app, lo stesso evento verrà inviato al webhook più volte (una volta per app). In alcuni casi, il webhook potrebbe ricevere eventi duplicati. L’applicazione webhook deve essere tollerante e deduplicata per ID evento.
  • Rispondi sempre rapidamente ai webhook: l’app ha solo cinque secondi per rispondere alle richieste di webhook. Per la richiesta di verifica, questo è raramente un problema, poiché l’app non deve eseguire alcun lavoro reale per rispondere. Per le richieste di notifica, tuttavia, l’app solitamente esegue un’operazione che richiede tempo per rispondere alla richiesta. Si consiglia di lavorare su un thread separato o in modo asincrono utilizzando una coda per garantire una risposta entro cinque secondi
  • Gestire la concomitanza: quando un utente apporta una serie di modifiche in rapida successione, è probabile che l’app riceva più notifiche per lo stesso utente più o meno nello stesso momento. Se non presti attenzione a come gestisci la concomitanza, l’app potrebbe elaborare le stesse modifiche per lo stesso utente più di una volta. Per sfruttare i webhook di Acrobat Sign, è necessario comprendere chiaramente l’utilizzo delle informazioni. Assicurati di porre domande quali: 
    • Quali dati desideri restituire nel payload? 
    • Chi accederà a queste informazioni? 
    • Quali decisioni o rapporti verranno generati?
  • Raccomandazioni per la ricezione di un documento firmato: quando si determina come ricevere un PDF firmato da Acrobat Sign nel sistema di gestione dei documenti, è necessario considerare diversi fattori. 

Anche se è perfettamente accettabile selezionare solo il Documento accordo firmato durante la creazione di un webhook, è possibile valutare l’utilizzo dell’API di Acrobat Sign per recuperare i documenti quando viene ricevuto un evento di attivazione (ad esempio, lo stato dell’accordo Completo).

Aspetti da considerare...

Limitazione della dimensione JSON

La dimensione del payload JSON è limitata a 10 MB.

Nel caso in cui un evento generi un payload più grande, verrà attivato un webhook, ma gli attributi dei parametri condizionali, se presenti nella richiesta, vengono rimossi per ridurre le dimensioni del payload. 

Se questo si verifica, la risposta presenta “ConditionalParametersTrimmed” per informare che le informazioni  conditionalParameters  sono state rimosse.

conditionalParametersTrimmed” è un oggetto array contenente informazioni sulle chiavi che sono state tagliate.

Il troncamento verrà eseguito nel seguente ordine:

  • includeSignedDocuments
  • includeParticipantsInfo
  • includeDocumentsInfo
  • includeDetailedInfo

I documenti firmati verranno troncati per primi, seguiti da informazioni sul partecipante, informazioni sul documento e, infine, informazioni dettagliate.

Questo può accadere, ad esempio, in un evento di completamento dell’accordo che include un documento firmato (codificato in base 64) o in un accordo con più campi modulo.

Notifiche webhook

I webhook di Acrobat Sign forniscono notifiche al mittente dell’accordo e a qualsiasi webhook configurato all’interno del gruppo da cui è stato inviato l’accordo. I webhook con ambito account ricevono tutti gli eventi.

Mittente: utente A | Firmatario: utente B | Condivisione: utente C

L’utente A e l’utente B sono in account diversi

L’utente A e l’utente C sono in account diversi

Caso d’uso

Notifica?

Commenti/Note

L’account dell’utente A ha un webhook di livello ACCOUNT (creato dall’utente A o dall’amministratore dell’account).

Un webhook di livello ACCOUNT viene informato di tutti gli eventi attivati in quell’account.

L’account dell’utente A ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente A o dall’amministratore dell’account/del gruppo).

Ipotesi: l’utente A e l'amministratore del gruppo si trovano nello stesso gruppo.

Un webhook di livello GRUPPO viene informato di tutti gli eventi attivati in quel gruppo.

L’utente A ha un webhook di livello UTENTE.

In qualità di mittente, il webhook di livello UTENTE dell’utente A viene attivato

L’utente A ha un webhook di livello RISORSA (per l’accordo sopra inviato).

 
     

L’account dell’utente B ha un webhook di livello ACCOUNT (creato dall’utente B o dall’amministratore dell’account).

No

Il webhook di livello ACCOUNT dell’utente B è considerato un webhook firmatario.

L’account dell’utente B ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente B o dall’amministratore dell’account/gruppo).

Ipotesi: l’utente B e l'amministratore del gruppo si trovano nello stesso gruppo.

No

Il webhook di livello GRUPPO dell’utente B è considerato un webhook firmatario.

L’utente B ha un webhook di livello UTENTE.

No

Il webhook di livello UTENTE dell’utente B è considerato un webhook firmatario.

     

L’account dell’utente C ha un webhook di livello ACCOUNT (creato dall’utente C o dall’amministratore dell’account).

No

Il webhook di livello ACCOUNT dell’utente C è considerato un webhook non originario.

L’account dell’utente C ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente C o dall’amministratore dell’account/gruppo).

Ipotesi: l’utente C e l’amministratore del gruppo si trovano nello stesso gruppo.

No

Il webhook di livello GRUPPO dell’utente C è considerato un webhook non originario.

L’utente C ha un webhook di livello UTENTE.

No

Il webhook di livello UTENTE dell’utente C è considerato un webhook non originario.

Mittente: utente A | Firmatario: utente B | Condivisione: utente C

L’utente A, l’utente B e l’utente C sono nello stesso account

Caso d’uso

Notifica?

Note

L’account dell’utente A ha un webhook di livello ACCOUNT (creato dall’utente A o dall’amministratore dell’account).

I webhook di livello ACCOUNT inviano una notifica per gli eventi attivati dall’account.

L’account dell’utente A ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente A o dall’amministratore dell’account/del gruppo).

Ipotesi: l’utente A e l'amministratore del gruppo si trovano nello stesso gruppo.

I webhook di livello GRUPPO notificano gli eventi attivati dagli utenti nel loro gruppo.

L’utente A ha un webhook di livello UTENTE.

In qualità di mittente, il webhook di livello Utente dell’utente A viene attivato

L’utente A ha un webhook di livello RISORSA (per l’accordo sopra inviato).

 
     

L’account dell’utente B ha un webhook di livello ACCOUNT (creato dall’utente B o dall’amministratore dell’account).

Poiché l’utente A e l’utente B si trovano nello stesso account, un webhook di livello ACCOUNT viene informato di tutti gli eventi attivati in quell’account.

L’account dell’utente B ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente B o dall’amministratore dell’account/gruppo).

Ipotesi: l’utente A, l’utente B e l’amministratore del gruppo si trovano nello stesso gruppo.

Poiché l’utente A e l’utente B si trovano nello stesso gruppo, un webhook di livello GRUPPO viene informato di tutti gli eventi attivati in quel gruppo.

L’account dell’utente B ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente B o dall’amministratore dell’account/gruppo).

Ipotesi: l’utente A e l’utente B sono in gruppi diversi.

No

Il webhook di livello GRUPPO dell’utente B è considerato un webhook firmatario.

Un webhook dell’utente A (RISORSA/UTENTE/GRUPPO/ACCOUNT) verrà attivato.

L’utente B ha un webhook di livello UTENTE.

No

In qualità di destinatario, il webhook di livello UTENTE dell’utente B non viene attivato.

     

L’account dell’utente C ha un webhook di livello ACCOUNT (creato dall’utente C o dall’amministratore dell’account).

Poiché l’utente A e l’utente C si trovano nello stesso account, un webhook di livello ACCOUNT viene informato di tutti gli eventi attivati in quell’account.

L’account dell’utente C ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente C o dall’amministratore dell’account/gruppo).

Ipotesi: l’utente A, l’utente C e l’amministratore del gruppo si trovano nello stesso gruppo.

Poiché l’utente A e l’utente C si trovano nello stesso gruppo, un webhook di livello GRUPPO viene informato di tutti gli eventi attivati in quel gruppo.

L’account dell’utente C ha un webhook di livello GRUPPO (creato dall’utente C o dall’amministratore dell’account/gruppo).

Ipotesi: l’utente A e l’utente C sono in gruppi diversi.

No

Il webhook di livello GRUPPO dell’utente C è considerato un webhook non originario.

Un webhook dell’utente A (RISORSA/UTENTE/GRUPPO/ACCOUNT) verrà attivato.

L’utente C ha un webhook di livello UTENTE.

No

Il webhook di livello UTENTE dell’utente C è considerato un webhook non originario.

Riprova quando il servizio di ascolto non è attivo

Se l’URL di destinazione per il webhook è inattivo per qualsiasi motivo, Acrobat Sign mette in coda il codice JSON e tenta di inviarlo di nuovo in un ciclo progressivo di 72 ore.

Gli eventi non consegnati vengono mantenuti in una coda di tentativi e nelle successive 72 ore verrà fatto il possibile per inviare le notifiche nell’ordine in cui si sono verificate.

La strategia di ripetere i tentativi di consegna delle notifiche prevede il raddoppiamento del tempo tra tentativi successivi, a partire da un intervallo di 1 minuto che aumenta fino a 12 ore, per un totale di 15 tentativi nell’arco di 72 ore.

Se il ricevitore del webhook non risponde entro 72 ore e negli ultimi sette giorni non sono state inviate notifiche, il webhook verrà disabilitato. Non verrà inviata alcuna notifica a questo URL finché il webhook non sarà nuovamente attivato.

Tutte le notifiche tra il momento in cui il webhook viene disattivato e successivamente riattivato verranno perse.

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